METASALUTE: ELEZIONI SENZA DEMOCRAZIA E SENZA TRASPARENZA

Siamo soliti non rispondere a comunicati di altre Oo.Ss. ma di fronte a un cumulo di bugie e di ottusa pervicacia antidemocratica, ci troviamo costretti a puntualizzare. Ad oltre 12 giorni dalla chiusura del voto, rimane misterioso il numero dei votanti. Nonostante il segreto sui partecipanti, la Fim risulta, parlando di prova di democrazia e partecipazione, esultante come ha fatto qualcun altro dal balconcino di Palazzo Chigi: troppo presto!

Siamo stati esclusi dalla competizione elettorale insieme alla Uglm e ciò ha fatto sottoporre ai lavoratori la scelta su una sola lista: se questa è democrazia allora costoro hanno come modello la Bulgaria ai tempi di Stalin o l’Italia ai tempi del duce.

Dato che MétaSalute non sta fornendo agli iscritti e ai famigliari prestazioni adeguate e standard minimi, continuiamo a coltivare il sospetto che la nostra esclusione sia derivata unicamente dall’escluderci dal poter controllare in che mondo vengano amministrate le risorse dei lavoratori.

Per quanto riguarda il contenzioso legale aperto dalla Fismic contro Fim, Fiom, Uilm, Federmeccanica e Assistal (della Triplice al pokerissimo…) invitiamo gli amici della Fim a stare sereni, in quanto il giudice di Roma ha respinto il nostro ricorso esclusivamente per vizi di forma, lasciando la sostanza del contenzioso immutata. E su quel contenzioso, che riguarda il diritto sacrosanto della Fismic Confsal di essere annoverata come firmataria del Ccnl Federmeccanica-Assistal, andremo avanti fino all’ultimo grado di giudizio in difesa del diritto dei lavoratori di essere tutelati da organizzazioni sindacali pluraliste e democratiche.

Le regole democratiche sono quelle previste dall’art. 39 della Costituzione e non regolette inventate dai soliti noti per impedire la democrazia in fabbrica come ad esempio, la necessità di raccogliere il 5% delle firme quando nessuno è in grado di stabilire il totale degli aventi diritto.

Roma, 11 dicembre
Fismic Confsal

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