Roma, 10 giugno 2019. Otto ore di astensione dal lavoro indotte da Fismic Confsal e Fali per questo venerdì. “Si sta penalizzando il comparto metalmeccanico, le misure finanziarie di questo governo non sono in grado di dare la spinta espansiva all’economia”, i sindacati chiedono un piano straordinario per l’occupazione giovanile, il rilancio degli investimenti e una politica concreta per lo sviluppo.
“La scarsa attenzione alla tenuta dei conti pubblici da parte del governo italiano ha portato la commissione europea a preparare una procedura di infrazione molto pericolosa per il paese che rischia di danneggiare il bilancio delle famiglie e del lavoro dipendente. Gli Italiani dovranno pagare le conseguenze in termini di aumento del fisco e diminuzione del welfare state” dichiara il segretario generale Fismic Confsal Roberto Di Maulo.
Occorre rimettere al centro della discussione politica il lavoro e lo sviluppo, migliorare l’istruzione e la sanità pubblica, offrire reale sostegno alla famiglia e sbloccare la costruzione di grandi opere e infrastrutture come la Tav. “I casi eclatanti di Pernigotti, Mercatone Uno e Whirpool evidenziano in modo palese l’inadeguatezza dell’attuale governo giallo-verde di fronte alla complessità della politica industriale nell’epoca della globalizzazione” prosegue il leader Fismic “è doveroso manifestare il nostro disappunto e unirci insieme nella lotta in garanzia di lavoro, investimenti e sviluppo”.
Le due manifestazioni partiranno alle ore 9,30 a Torino e Melfi e allo sciopero parteciperanno il segretario generale della quarta confederazione dei sindacati autonomi Confsal Angelo Raffaele Margiotta, il segretario generale dei metalmeccanici Fismic Confsal Roberto Di Maulo e il segretario generale del Fali Ivan Verney.
A Torino il corteo partirà da Piazza Castello per arrivare a Palazzo di Città dove è previsto l’intervento di Roberto Di Maulo e di Ivan Verney. A Melfi si partirà dalla Stazione lungo via D’Annunzio per arrivare in Piazza Umberto I dove è previsto l’intervento di Angelo Raffaele Margiotta.