Fca-Renault, Di Maulo: Quando non c’è chiarezza sui compiti di ciascuno degli stakeholders il rischio di fallimento è evidente

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Fca-Renault, Di Maulo (Fismic Confsal): Quando non c’è chiarezza sui compiti di ciascuno degli stakeholders il rischio di fallimento è evidente

Dichiarazione del segretario generale Fismic Confsal Roberto di Maulo sul rischio di naufragio dell’alleanza Fca-Renault provocato dall’intervento del governo francese.

 

Roma, 06 Giugno 2019 “Il negoziato industriale aperto dalla proposta di fusione 50/50 avanzata da Fca-Renault non sarebbe stata semplice e breve, come avevamo sostenuto fin dall’inizio” dichiara Di Maulo. “Infatti apprendiamo che ieri, in tarda serata, la Fca ha ritirato la propria proposta a seguito della negativa posizione dei giapponesi della Nissan e soprattutto dopo l’entrata a gamba tesa da parte del ministro dell’Industria francese”.

“Ci preme sottolineare che la piattaforma del premier Macron prevede come punto centrale per la politica industriale la creazione di “campioni europei” ovvero gruppi industriali forti, validi e performanti da industrie europee consorziate tra loro, in grado di poter reggere, in virtù della massa critica, la competizione globale sempre più forte” prosegue.

“Peccato che alle intenzioni del piano Macron non corrisponda la realtà. Il governo francese ha fatto fallire in rapida successione prima l’alleanza Fincantieri-Stx e ora sta mettendo in seria discussione quella tra Fca-Renault. Macron si afferma quindi molto europeista a parole ma sovranista nei fatti. Probabilmente pensa a “campioni europei” esclusivamente se comandati dalla Francia e questo non è giusto e possibile. Tutto ciò dimostra ancora di più la nostra tesi secondo la quale ai governi e alla politica spetta il compito di creare le condizioni affinché l’industria manifatturiera in Europa possa continuare a competere e agli industriali quello di elaborare strategie autonome dalla politica in grado di realizzare sul serio questo obiettivo” spiega il leader Fismic.

“I lavoratori italiani e francesi devono controllare l’operato dei gruppi industriali e chiedere ai governi le politiche fiscali che rendano attrattive l’industria e favoriscano l’occupazione. Quando non c’è chiarezza sui compiti di ciascuno degli stakeholders il rischio di fallimento è evidente, soprattutto se la politica guarda con occhio sovranista esclusivamente gli interessi nazionali e non quelli generali” conclude.

 

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