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Alziamo la nostra voce per ritrovare l’umanità

“Ne usciremo migliori”: questa la frase che abbiamo sentito ripetere in continuazione durante il periodo funesto del Covid-19; tuttavia, con rammarico sembra che la nostra umanità si sia via via smarrita e che ad oggi le morti e le tragedie risultino una qualsiasi notizia di cronaca.

Con profonda tristezza e indignazione, apprendiamo delle recenti tragedie che hanno colpito la nostra società. La morte di un lavoratore indiano a Latina, vittima di condizioni di lavoro disumane, menomato e abbandonato a morire, e l’ennesima strage di migranti al largo di Lampedusa, dove donne, uomini e bambini hanno perso la vita nel disperato tentativo di cercare una vita migliore, sono eventi che non possiamo e non dobbiamo accettare come, appunto, semplici fatti di cronaca.

La carta stampata, i mezzi di comunicazione in generale, ci informano delle vicende che si susseguono nella nostra Italia e nel mondo, ma non devono divenire pure parole e pura informazione, totalmente spersonalizzando le vittime. Dobbiamo ricordarci che avvenimenti come queste ultime tragedie, sommate alle numerose “morti bianche” che si leggono ogni giorno, ai femminicidi, agli omicidi, alle guerre, non sono solo numeri infiniti di necrologi; sono vite spezzate, sogni infranti e famiglie distrutte. Dietro ogni vittima c’è una storia, una speranza, un diritto fondamentale alla dignità umana che è stato brutalmente negato. Che società siamo diventati se permettiamo che tali atrocità passino nell’indifferenza generale, quando poi i dibattiti si susseguono invece su puro gossip di personaggi famosi o l’attenzione si focalizza sul nuovissimo modello di cellulare da comprare.

Come Sindacato, sebbene non tutte queste tragedie ci tocchino direttamente nella nostra quotidiana attività di lotta per i diritti dei lavoratori, sentiamo il dovere morale di alzare la voce contro questa disumanità. Non possiamo restare in silenzio mentre esseri umani sono trattati come merce di scambio, sfruttati fino alla morte o lasciati affogare nel mare della disperazione, se donne vengono brutalmente uccise per istinti animaleschi orrendi.

Come Fismic Confsal riteniamo sia essenziale alzare la nostra voce, facendo appello alle istituzioni, alle organizzazioni internazionali e a tutti i cittadini affinché non chiudano gli occhi di fronte a queste tragedie. Riteniamo che sia essenziale ricordarsi del valore fondante della comunità, della giustizia sociale, che deve essere sempre al centro delle nostre azioni. È necessario un impegno concreto per garantire diritti e dignità a tutti, indipendentemente dalla loro origine, condizione economica o status legale.

Facciamo un appello ai cittadini e alle istituzioni: uniamoci nella denuncia di queste ingiustizie e lavoriamo insieme per costruire un mondo dove ogni vita umana sia rispettata e valorizzata.