Contratti, Di Maulo (Fismc Confsal): “Occorre responsabilità di Governo e parti sociali”

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La Fismic, esclusa ingiustamente e in modo antidemocratico dal tavolo del rinnovo contrattuale dei metalmeccanici, ritiene che “In questa fase molto difficile che attraversa il paese occorra da parte di governo, sindacati e Confindustria una assunzione di responsabilità simile a quelle che ci fece assumere un ruolo di protagonista con il grande accordo interconfederale del 1993, nel quale venne varata la politica dei redditi e al quale seguirono comportamenti contrattuali segnati dal senso di responsabilità” come dichiara il segretario generale Roberto Di Maulo.

“Non è il momento dei conflitti e delle divisioni, ma della ricerca della coesione sociale. Il nostro Paese nella fase della post pandemia sconta un enorme debito pubblico e soprattutto un gap di produttività che dovrebbe essere al centro dei rinnovi contrattuali, mettendo da parte le rivendicazioni salariali oltre il recupero inflattivo” continua.

“Un ruolo importante in questa direzione lo gioca la nuova Confindustria di Bonomi che deve abbandonare atteggiamenti ultra difensivi e presentare proposte concrete che vadano in direzione del recupero di produttività e di aggancio delle retribuzioni al raggiungimento di quell’obiettivo anche evitando che le federazioni aderenti, a partire da Federmeccanica, assumano comportamenti autonomi e dissonanti dalla linea della Confindustria. – spiega Di Maulo. Il Sindacato confederale deve iniziare a riflettere sul dato drammatico che il 61% di lavoratori siano senza rinnovi contrattuali e modificare la linea basata esclusivamente su rivendicazioni tradizionali di aumenti salariali che in questo momento non possono trovare risposta”.

“Per chiudere i tavoli di rinnovo contrattuale bisogna partire da tutele della salute e aumento della competitività delle imprese, partecipazione e buona flessibilità. Una politica cioè in grado di accompagnare il destinare di tutte le risorse possibile a sviluppo e occupazione, facendo superare al governo Conte la fase emergenziale. Occorre infine avvicinare i contratti alla persona, sviluppando e promuovendo quantità e qualità della contrattazione aziendale” conclude.