Gruppo Leonardo, è Sos

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Scelte dirigenziali mettono a rischio il futuro

L’appello della Fismic Confsal per salvaguardare l’occupazione

Di Giovanni Contento

Negli ultimi 6-7 anni il gruppo Leonardo (ex Finmeccanica) ha smesso di crescere e si è ridimensionato. Da 18 miliardi di ricavi è passato infatti a circa 12 miliardi nel 2018. I lavoratori occupati sono passati da circa 70mila totali, di cui 45mila in Italia, agli attuali 47mila di cui 29mila in Italia.

Con la gestione Moretti e successivamente Profumo, il Gruppo si è ridimensionato di oltre il 30%. La loro gestione è stata improntata:

  • alla riduzione delle attività industriali – vedi cessione Ansaldo Breda, STS e altre attività;
  • allo spacchettamento in Divisioni e Lob delle Società del Gruppo Leonardo, che erano invece organizzate per settori produttivi;
  • alla centralizzazione e verticalizzazione di tutte le funzioni, attività industriali e servizi, che ha ridotto drasticamente di fatto l’autonomia gestionale e operativa dei Dirigenti e Quadri che operano nelle singole Divisioni, con ricadute negative sull’efficienza dei singoli lavoratori.

La Direzione del Personale della Capogruppo costituisce l’esempio più eclatante e negativo della centralizzazione della funzione HR, con la presunzione del comando assoluto che purtroppo si somma alla massima incompetenza e mancata conoscenza delle problematiche industriali e gestionali di un grande Gruppo qual è Leonardo.

La stessa che nelle assise pubbliche se un lavoratore o un RSU segnala un problema non risolto nel sito in cui lavora, la responsabile HR di Leonardo ha affermato in più occasioni di chiamare direttamente lei per la soluzione dei problemi irrisolti, ignorando che Leonardo è un grande gruppo da 47000 dipendenti.

I lavoratori insieme alle altre problematiche sentono la distanza tra i problemi reali che affrontano quotidianamente e la mancanza di competenze del vertice aziendale, incrinando il senso di appartenenza lasciando spazio alla rassegnazione e allo sconforto.

Di riflesso la burocrazia è diventata un peso insostenibile per tutti i dipendenti che devono dedicare il 70% delle ore di lavoro giornaliere alle attività di riunione e modalità di procedure formali e banali, che operano da freno alle attività produttive e al raggiungimento degli obiettivi.

Inoltre l’utilizzo massiccio di consulenti in tutte le attività e funzioni delle singole Divisioni e nella Capogruppo, ha incrementato le attività burocratiche aumentando i costi di gestione.

Il gruppo dirigente di Leonardo per realizzare questa confusa gestione organizzativa ha rimosso e sostituito il 70% del precedente Management sostituendolo con persone provenienti dall’esterno, con scarsa competenza di gestione industriale e una mancanza totale di conoscenza del settore Aerospazio e Difesa.

Emerge pertanto una forte preoccupazione per il futuro industriale di alcune Divisioni.

Il portafoglio ordini di Leonardo e lo sviluppo di molti programmi si basano ancora su commesse pregresse, avviate dai Dirigenti che hanno preceduto Moretti e Profumo.

  • Eurofighter Kuwait
  • Programma F35
  • 787 con Boeing

A Profumo va riconosciuto di aver deciso di proseguire gli investimenti, bloccati da Moretti, sui seguenti programmi:

  • Investimenti per lo sviluppo degli addestratori M/346 e M/345
  • Rinnovo della gamma prodotti Agusta-Westland
  • Convertiplano AW609, in fase di certificazione, e le prove del Drone, velivolo a pilotaggio remoto

DIVISIONE AEROSTRUTTURE

Fermo restando l’eccellenza tecnologica e produttiva del 787, occorre partire dai risultati positivi di questo programma per consolidare e incrementare le attività con la Boeing.

La scelta di separare i velivoli militari dalle attività civili (Aerostrutture) ha dato un segnale negativo al mercato, ai lavoratori occupati, al territorio campano e a tutto il Sud.

La gestione separata non è solo riferita al controllo dei risultati e al conto economico ma ha indebolito la capacità di ricerca, sviluppo e progettazione delle attività di aerostrutture, non beneficiando più delle sinergie positive derivanti dalla gestione delle attività duali.

A questo si aggiunge una incapacità gestionale che non permette di superare le criticità produttive e di qualità, persistenti su alcuni programmi attualmente in produzione.

L’ingegneria industriale delle aerostrutture, che aveva il compito di presidiare le attività industriali e la conformità della produzione dei prodotti provenienti anche dai fornitori esterni, è stata relegata a compiti di semplici smistatori delle attività da affidare all’esterno.

Il risultato gestionale della Divisione Aerostrutture è preoccupante e si somma all’incapacità di acquisire nuove commesse o pacchi di lavoro, non avendo alcuna strategia per traguardare il futuro industriale e occupazionale.

Decine di aziende dell’indotto aeronautico di eccellenza sono fallite o stanno fallendo perché il settore le ha costrette in precedenza a fare investimenti tecnologici promettendo carichi di lavoro che poi ha negato, con centinaia di lavoratori rimasti a casa, senza lavoro, nell’area campana.

Come Fismic Consal chiediamo al Governo un cambiamento radicale nella gestione del Settore per evitare che vengano distrutte competenze tecnologiche e professionali non reperibili sul mercato, pregiudicando il futuro stesso della Divisione e del Settore.

ELETTRONICA DELLA DIFESA

La scelta di affidare la responsabilità della Divisione Elettronica a un Dirigente inglese dimostra la scarsa fiducia della Capogruppo nei confronti del restante management italiano che, insieme a tutti i dipendenti, ha fatto la storia industriale della ex Finmeccanica.

Le forti criticità emergono, in particolare:

  • La separazione dell’I.C.T. dalla Cyber Security e le voci insistenti di voler cedere le attività di infrastrutture che operano su commesse di Enti Pubblici e privati che, unite alla volontà di dismettere da parte di Leonardo le attività di automazione, confermano la filosofia di ridimensionamento del Gruppo.
  • Il continuo cambiamento organizzativo e del gruppo dirigente che ha comportato la mancata acquisizione di commesse da oltre 2 anni.

La Fismic Confsal mette in evidenza che il Gruppo Leonardo negli ultimi 6 -7 anni non ha fatto investimenti sull’innovazione tecnologica e sul rinnovo del prodotto. Gli investimenti vengono annunciati tutti gli anni con la presentazione del Piano Budget ma sistematicamente vengono disattesi. Fanno eccezione gli investimenti per i programmi sopracitati.

La mancata realizzazione degli investimenti genera un margine maggiore sul conto economico della Capogruppo nel bilancio di esercizio, ma crea una forte incertezza sul futuro delle attività industriali, che devono confrontarsi con la concorrenza nazionale ed estera.

FATA LOGISTIC

Scampato pericolo della cessione a terzi delle attività di logistica, sul quale il Sindacato si è opposto perché avrebbe comportato non solo un ulteriore ridimensionamento delle attività industriali del gruppo Leonardo ma anche un indebolimento di competenze professionali e tecnologiche del Gruppo, col rischio di consegnare alla concorrenza dati sensibili delle attività dell’Aerospazio e Difesa.

La gestione attuale della Società è positiva e condotta con una visione industriale lungimirante. È necessario comunque un piano industriale che punti ad acquisire attività e commesse sul mercato istituzionale e privato, traguardare non solo le attività provenienti dalle divisioni di Leonardo ma puntare a conquistare commesse dal mercato privato ed Enti pubblici dove operano società straniere, spesso non affidabili.

SOCIETA’ PARTECIPATE

Thales Alenia Space e MBDA stanno gestendo una fase positiva di programmi e carichi di lavoro, merito degli attuali manager che gestiscono la parte italiana, con competenza di spiccata professionalità.

Il Sindacato ha sempre sollecitato la Capogruppo Leonardo a sostenere e difendere le competenze italiane di minoranza ma importanti e strategiche per il Paese Italia. Ma il Gruppo dirigente di Leonardo ha preferito negli ultimi 6 – 7 anni incassare i proventi positivi delle Partecipate e lasciare ai francesi di Thales la decisione di assumere e nominare dirigenti che ricoprono responsabilità previste per gli italiani dal Patto Para Societario previsto dall’accordo costitutivo del 2005.

Nel Board la Capogruppo si limita a fare la presenza passiva, lasciando soli i Responsabili italiani a fronteggiare le manie colonialiste dei francesi, che tentano di ridurre le nostre competenze tecnologiche e industriali, strategiche per la sicurezza del nostro Paese.

Leonardo è ancora un grande Gruppo industriale e tecnologico importante per lo sviluppo e la crescita del nostro Paese.

Il nostro impegno è difendere e incrementare questo patrimonio che appartiene ai lavoratori che hanno reso eccellenti molti prodotti, venduti e apprezzati in centinaia di Paesi nel mondo.

Per questo è necessario nominare gruppi dirigenti che sappiano fare attività industriale e alleanze per lo sviluppo delle attività aerospaziali, elicotteristiche e dei Sistemi di Difesa.

Ai lavoratori chiediamo di non rassegnarsi o scoraggiarsi di fronte all’evidente incapacità gestionale quotidiana, in particolare in alcune divisioni.

Il nostro impegno e il vostro sostegno al Fismic Confsal è importante per sostituire i manager incapaci e costruire un futuro industriale che garantisca crescita occupazionale.

004_ItaliaOggi 11022020