AST Terni: ancora attesa e incertezze. Serve chiarezza sul piano industriale e sulle risorse
Nonostante l’ennesima riunione tenutasi presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy sul futuro di Acciai Speciali Terni, dobbiamo purtroppo constatare che, anche questa volta, nessuna decisione concreta è stata assunta. Tutto viene rinviato a fine maggio, quando – forse – si arriverà finalmente alla sottoscrizione di un accordo di programma tra azienda, Governo e istituzioni locali.
Registriamo con forte preoccupazione che, rispetto agli annunci iniziali, il progetto industriale ha subito un ridimensionamento sostanziale: sono stati messi in pausa gli investimenti sul magnetico e sulla nuova linea a freddo, con un conseguente calo produttivo – circa un milione di tonnellate di acciaio fuso e 800.000 tonnellate a freddo – e una netta contrazione delle risorse destinate al sito di Terni.
Il piano aggiornato al 18 marzo 2025, presentato dalla stessa azienda, prevede un investimento complessivo di circa 560 milioni di euro, di cui 300 milioni a carico dell’impresa e solo 70 milioni di contributo pubblico (60 milioni tramite contratto di sviluppo e 10 milioni da risorse dirette). Troppo poco per un impianto strategico come AST.
Restano aperti nodi fondamentali: la questione energetica, le garanzie sull’occupazione, l’impatto sull’indotto. Ad oggi, nulla è stato chiarito sull’effettivo impatto dei nuovi impianti sull’organizzazione del lavoro. I 59 posti annunciati da AST rischiano di essere una misura di facciata, se non accompagnati da un vero piano occupazionale.
Come Fismic Confsal chiediamo che le istituzioni si assumano fino in fondo le proprie responsabilità, con un ruolo attivo e incisivo per garantire un futuro concreto ad AST Terni*, una realtà industriale fondamentale per l’Umbria e per il sistema manifatturiero nazionale.
Non bastano gli annunci. Serve una strategia vera, condivisa e sostenibile. Da tre anni attendiamo una proposta seria e realizzabile. È il momento di superare i rinvii, le promesse generiche e i documenti incompleti. Serve un confronto vero, libero da vincoli e interessi estranei, che metta al centro la salvaguardia industriale, occupazionale e ambientale del sito.
Fiduciosi ma determinati, chiediamo che il Governo mantenga l’impegno assunto e che a fine maggio si entri finalmente nel merito. Non accetteremo ulteriori rinvii.
Terni, 2 maggio.
Giovacchino Olimpieri, Segretario Nazionale Fismic Confsal
Marco Bruni, Coordinatore Fismic Confsal