Crisi di governo, Fismic Confsal: “Grazie Presidente Draghi”

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Crisi di governo, Fismic Confsal: “Grazie Presidente Draghi”

Roma, 25 luglio. Un sindacato come il nostro è autonomo ma non può essere agnostico alla politica, specie quando le decisioni di essa coinvolgono gli interessi materiali e ideali dei propri rappresentati.
L’operato del governo presieduto da Mario Draghi è stato in grado di far affrontare ai cittadini italiani delle situazioni di crisi profonda che rischiavano seriamente di porre il nostro Paese in situazione particolarmente drammatica. Questo è bene sottolinearlo.
L’efficienza dimostrata nella campagna di vaccinazione ha permesso di affrontare il disastro economico e sociale provocato dalla pandemia e di portare l’Italia a essere in testa nella crescita del PIL nel 2021 (oltre il 6%), alleviando le problematiche sociali che abbiamo purtroppo vissuto l’anno precedente. Questo, nel corso del 2021 e nei primi mesi del 2022, ha consentito soprattutto al sistema manifatturiero di avere maggiore occupazione e creazione di reddito, contrastando la tendenza alla crescita della povertà e mantenendo il prestigio internazionale del nostro Paese.
In particolare in campo internazionale e soprattutto europeo il prestigio personale e la capacità di leadership di Mario Draghi hanno giocato una funzione fondamentale per restituire all’Italia il ruolo centrale che aveva perso per la scarsa capacità di leadership in campo internazionale di coloro che lo avevano preceduto.
Anche in campo sociale il governo Draghi aveva avviato riforme strutturali che avrebbero cambiato alcune abitudini della cosiddetta “italietta”, a partire dall’assegno unico per la famiglia alla prima fase della riforma IRPEF, alleggerendo il peso delle tasse ai redditi medio bassi e cercando di contrastare la inflazione indotta dalla crescita dei prezzi dei prodotti petroliferi.
Sul PNRR (che ha destinato ingenti risorse al nostro paese sulla base di un algoritmo costruito su criteri oggettivi e non certo per la bravura nel contrattare del precedente Premier) l’autorevolezza in campo europeo di Draghi ha consentito finora di portare a casa le prime tranche di aiuti previste in cambio di riforme strutturali (fisco, burocrazia, concorrenza, giustizia) che sono state solo avviate e che ora, con la crisi di governo rischiano di naufragare e con esse le future tranche di aiuti del PNRR e la speranza di lasciare le future generazioni con una pesante eredità.
In campo sociale si stava avviando una proficua discussione con le parti sociali che avrebbe portato a definire dei minimi retributivi rispettosi della contrattazione collettiva e del pluralismo sindacale, specialmente un intervento strutturale che permettesse con il taglio del cuneo fiscale un importante difesa del potere d’acquisto delle retribuzioni più basse.
La Fismic Confsal ritiene che le forze politiche populiste che hanno fatto cadere il governo Draghi abbiano commesso un grave errore, che dimostra come esse siano più interessate al consenso di parte che al futuro del nostro Paese. Pur nel rispetto delle opinioni di ciascuno, chiediamo quindi ai nostri dirigenti sindacali, alle RSA, alle RSU, di adoperarsi perché non venga disperso un patrimonio importante di riforme e che il nostro Paese continui nella tradizione europea, atlantica, riformista come deciso nel nostro recente Congresso nazionale.

La Fismic Confsal ringrazia il Presidente Draghi, raro esempio di servitore leale del Paese.

La Segreteria Nazionale FIsmic Confsal