Stellantis: la Fismic Confsal sempre dalla parte dei lavoratori

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La Fismic Confsal ha salutato come fatto fortemente positivo l’unificazione tra Fca e Psa, che ha visto la nascita di Stellantis, quarto gruppo automobilistico mondiale, proprio perché le sinergie che possono nascere da tale gruppo garantiscono per il presente e per il futuro una importante stabilità occupazionale in tutti i paesi dove opera il gruppo.

Nel corso dell’incontro che ci ha concesso con sollecitudine l’A.D. Tavares abbiamo teso a sottolineare che la potenza di fuoco garantita dalla messa in comune dei punti di forza dei due gruppi può permettere di affrontare la crisi post pandemica e il salto tecnologico imposto dalla elettrificazione e dalla guida autonoma in maniera efficace e vincente.

Anche dopo le dichiarazioni dell’A.D., rese dopo la visita agli stabilimenti italiani, nelle quali si sottolineavano la bontà impiantistica e delle risorse umane, ma anche l’eccessivo costo del lavoro per unità di prodotto, non ci siamo uniti alle lamentele e alle proteste dei soliti gufi, ma abbiamo replicato che se esiste il problema. Il sindacato non può mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi e abbiamo indicato tre soluzioni:

  • Una maggior saturazione degli impianti dipende dalla debolezza del marketing e della commercializzazione che non è in grado di vendere con efficacia sul mercato soprattutto le vetture di marchio Alfa Romeo e Maserati.
  • Una ancora più efficace gestione del WCM che contiene al suo interno anche il pilastro del controllo dei costi, che permette una reale efficientamento degli impianti.
  • La richiesta ai governi italiano ed europeo di continuare una politica di incentivi alla vendita e di destinare quote del Recovery Plan a costruire sul sistema stradale e autostradale una rete di colonnine per la ricarica rapida, senza le quali la possibilità di acquisto di macchine a trazione elettrica o ibrida diventa problematica.

Come Fismic Confsal siamo pronti a raccogliere la sfida se la posta in gioco è quella di avere un’occupazione più stabile in Italia e la garanzia della permanenza di un forte settore automotive che sia in grado di far crescere non solo gli stabilimenti Stellantis, ma anche quelli dell’indotto, che rappresentano una colonna portante dell’intero settore manifatturiero del Paese.

Ma se invece nell’intenzione del nuovo management dovessimo riscontrare una volontà di intervenire solo sul versante dei costi, finalizzata a ridurre il peso del settore automotive in Italia e soprattutto l’occupazione dei lavoratori, dei tecnici e dei quadri, la Fismic Confsal si opporrà con decisione a tale intento.

Nei giorni scorsi, abbiamo richiesto unitariamente alle altre sigle sindacali firmatarie il CCSL un incontro, con particolare riferimento allo stabilimento di Melfi, ai veritici europei del gruppo Stellantis, affinché si possa avviare una stagione di confronto finalizzata a dissipare le preoccupazioni e le paure che in questi giorni agitano i lavoratori e le lavoratrici.

Fismic Confsal Nazionale