METALMECCANICI, SCIOPERO 5 NOVEMBRE: I SINDACATI AUTONOMI DICONO NO!

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FISMIC E FALI CONFSAL RITIENGONO SBAGLIATO LO SCIOPERO INDETTO IL 5 NOVEMBRE
PERTANTO NON PROCLAMANO ALCUNA AZIONE DI LOTTA.

Roma, 9 ottobre. La Federmeccanica ci ha escluso dagli incontri per il rinnovo contrattuale in corso, pertanto le nostre Organizzazioni sindacali non hanno potuto dare quel contributo di esperienza che sarebbe stato utile per evitare le divaricazioni che si sono manifestate. Gli altri sindacati hanno presentato una piattaforma rivendicativa che aveva un senso prima che l’epidemia Covid-19 toccasse in negativo tutti i fattori dell’economia nazionale, sia dei lavoratori e delle loro famiglie, che delle aziende.

FISMIC E FALI CONFSAL ritengono necessario che ai lavoratori metalmeccanici italiani venga riconosciuta una retribuzione congrua e adeguata agli sforzi che quotidianamente essi compiono per contribuire al bene del nostro Paese. Le aziende metalmeccaniche sono infatti al primo posto per la creazione della ricchezza nazionale e per l’esportazione delle nostre merci nel mondo per questo i loro lavoratori non possono essere mortificati da retribuzioni taglieggiate da un cuneo fiscale che è tra i più alti al mondo.

La conduzione del negoziato da parte dei sindacati al tavolo è stata sbagliata. Dal mese di novembre scorso ci sono stati almeno tredici incontri inconcludenti, che hanno permesso alla parte padronale di perdere del tempo che sarebbe stato prezioso: sostanzialmente la discussione vera e concreta per il rinnovo contrattuale non è mai iniziata. Prima dell’insediamento di Bonomi in Confindustria e prima che l’epidemia Covid- 19 lasciasse il suo nefasto seguito in termini di morti e di danni al sistema economico era a portata di mano una conclusione contrattuale che rendesse giustizia alla retribuzione dei lavorati, ma si è perso del tempo.

Riteniamo che in questa fase di emergenza e di incertezza totale, proclamare uno sciopero non sia la cosa migliore, in quanto danneggia le buste paga dei lavoratori e contribuisce alla recessione dell’economia e non porta sicuramente alcun vantaggio al rinnovo contrattuale. Inoltre, riteniamo che in questo momento sia prioritaria la salvaguardia dei posti di lavoro e la tutela della salute dei lavoratori con il rispetto rigoroso dei protocolli e, gli imprenditori, il Governo e le parti sociali debbano destinare a questi argomenti prioritari la loro attenzione massima e non disperderla in inutili scioperi.

FISMIC E FALI CONFSAL sono impegnate a ricercare soluzioni negoziali con la controparte imprenditoriale che contribuisca a uscire da una fase di scontro che sarebbe negativa per i lavoratori. Sono e saranno sempre al servizio dei lavoratori, ma non imprigionate da schemi ideologici vecchi: sono passati oltre 50 anni dai fasti sindacali dell’autunno caldo del 1969 ed è per alcuni come se il tempo non fosse mai trascorso. FISMIC E FALI CONFSAL sono invece dei sindacati liberi, senza schemi ideologici preconfezionati e disponibili a ricercare le soluzioni razionali e positive per i lavoratori invece che cercare di affermare il proprio ego sindacale coinvolgendo i lavoratori in inutili manifestazioni.

PER TUTTE QUESTE RAGIONI, IN QUESTA FASE , LA FISMIC E IL FALI CONFSAL NON ADERISCONO E NON PROCLAMANO AZIONI DI LOTTA