Lavori in turni notturni e pensione anticipata

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Roma, 06 aprile 2018. In una circolare Inps del 29 marzo 2017, si legge che i lavoratori impegnati in attività che sono organizzate in turni con ore notturne, potranno ottenere una maggiorazione del 50% della propria contribuzione, rispetto ai requisiti d’accesso delle pensioni. Valido questo per i figli di accordi datati 2017.
Sempre nella stessa circolare viene riportato che, per quanto riguarda la pensione, in regime usurante, è anticipata rispetto alle normali soglie vigenti. (Tra i lavori considerati usuranti, troviamo i lavori nelle cave, nelle miniere, gli autisti di mezzi di trasporto pubblici etc.) La si può ottenere infatti, dopo 35 anni di contributi e con 61 anni e 7 mesi di età. Lo stesso trattamento è destinato ai lavoratori impegnati in turni e che lavorano nelle ore comprese tra mezzanotte e le cinque del mattino.

“I turni svolti per almeno sei ore nel periodo notturno, come sopra indicato, sono moltiplicati per il coefficiente di 1,5, ai fini del raggiungimento del numero di turni annui previsti per l’accesso anticipato al pensionamento per i lavoratori” così si legge nella circolare n.59. Basteranno quindi, 50 notti per vedersi accreditare 75 giornate lavorative notturne valide per centrare l’anticipo massimo che vede 61 anni e 7 mesi, con 35 anni di contributi. Per accedere a questa pensione anticipata, è necessario aver svolto il lavoro usurante o notturno per sette degli ultimi dieci anni o per la metà della vita lavorativa a seconda di quando si completa la quota da raggiungere.

Il decreto sulla pensione anticipata in regime usuranti prevede che chi ha lavorato per più di 77 giorni l’anno di notte, potrà potrà sfruttare la pensione con quota 97,6. Per periodi di anno compresi tra i 72 e 77 giorni, la quota sale a 98,6 e sale ancora di un anno per coloro che hanno giornate di lavoro considerate come notturne tra 64 e 71 per anno.

Le domande vanno presentate entro il prossimo 1° maggio.

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